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di Cesare Gigli
Prefazione di Vincenzo Cerracchio
«Se amare vuol dire essere in pena per le sorti dell’amata, rimanerle fedele qualunque cosa accada, e trascorrere la vita in sua compagnia, nella buona e nella cattiva sorte, ebbene: uno dei miei più grandi amori è stato la Lazio. Un’amante volubile, distratta e anche esigente. Certe volte ti fa disperare, se ti fa gioire non lo fa solo per te, e ti costringe a rinunciare, spesso, a tutti gli altri affetti della tua vita. Quante volte ho assistito a sconfitte sotto la pioggia, oppure ho litigato con i miei cari per vedere una partita; quante volte in occasioni anche importanti sbirciavo di nascosto il cellulare per vedere cosa stesse facendo la Lazio. Ma c’è di più: il mio amore sportivo non è neanche tra le squadre abituate a vincere, anzi. Insomma, un amore poco corrisposto e tormentato. Eppure, non se ne può fare a meno. “Di Lazio ci si ammala inguaribilmente”, disse una volta Giorgio Chinaglia. La cosa più giusta che abbia mai detto in vita sua».
Cesare Gigli è nato a Latina nel 1968 e abita a Roma. Si ritiene un farfallone culturale, con una laurea in Fisica, un lavoro in ambito finanziario e la passione per la Storia e la Filosofia. Vive e lavora nel Lazio. Tiene molto a tutte e tre queste cose. Ha pubblicato un e-book dal titolo «Un secolo d’Italia». Con Atlantide Editore ha pubblicato «Ventuno Lustri», il suo primo romanzo (2019).
Titolo | UN’AQUILA NEL CIELO |
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Sottotitolo | Storie di un laziale consapevole |
Prefazione di | Vincenzo Cerracchio |
Pagine | 114 |
Formato | 15×21 cm |
Anno | 2020 |
ISBN | 9788899580490 |
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