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di Angelica Belli
a cura di Sergio Zerunian
Il libro è basato su una testimonianza diretta di come si viveva a Maenza e negli altri paesi dei Monti Lepini negli anni Trenta del Novecento. Nel testo si raccontano le tradizioni locali, dal fidanzamento al matrimonio, dalla raccolta dell’uva e del grano alle feste religiose. Piccole storie di donne e di uomini, infarcite di fatiche quotidiane e punteggiate di gioie sincere per le cose semplici della vita; si racconta anche di come gli eventi storici e le conquiste tecnologiche, come ad esempio l’arrivo dell’energia elettrica in gran parte delle case del paese, incidevano e cambiavano la vita della gente.
All’epoca Maenza aveva poco meno di tremila abitanti, circa cinquecento famiglie la maggior parte delle quali ricavava tutto ciò che era necessario per vivere da una povera agricoltura collinare. La coltivazione degli olivi e la produzione dell’olio rappresentavano il pezzo forte dell’economia del paese; ma ogni famiglia aveva anche un po’ di terra che al prezzo di non poca fatica dava grano, granturco, frutta ed uva per il vino. Tutti avevano poi polli e galline, molti anche un asino e un maiale. La vita era dura, ma non si moriva di fame.
In Italia si era in piena epoca fascista. La vita politica si svolgeva principalmente nelle città, ma alcuni eventi di grande portata, taluni originatisi nella seconda metà degli anni Venti, hanno toccato anche i paesi dei Monti Lepini: la soppressione degli organi democratici dei comuni, l’accorpamento dei piccoli comuni con quelli più grandi, la bonifica della Pianura Pontina, le guerre di Spagna e d’Etiopia con i “volontari” che partivano attratti da un non usuale stipendio. Nonostante ciò per la maggior parte della gente dei piccoli paesi e delle campagne del Lazio, ignorante e deliberatamente mantenuta tale, la vita scorreva sostanzialmente come cent’anni prima, pressata dalla necessità di provvedere ogni giorno a una cena decente per quattro o cinque figlioli e magari di trovare delle risorse in più per far sposare le figlie femmine; lo spirito restava comunque positivo e non si perdeva occasione per socializzare e fare festa!
L’autrice Angelica Belli è nata a Maenza nel 1928. Terza di cinque figli, ha trascorso l’infanzia e la gioventù tra il paese e la campagna. Nel 1954 si è sposata ed è andata a vivere a Roma; qui sono nati i suoi tre figli. Rimasta vedova a quarant’anni, ha trovato lavoro nella scuola elementare; per alcuni anni ha fatto la bidella e poi, dopo aver preso il diploma di scuola media, l’applicata di segreteria. Vive tuttora a Roma, nel Quartiere Africano. Essendo in pensione da venticinque anni e avendo già dato il suo prezioso contributo alla crescita di sei nipoti, divide ora il suo tempo fra le persone care, la chiesa, la TV e la lettura.
Il curatore Sergio Zerunian è il primo figlio di Angelica. È stato insegnante di Scienze nella Scuola Media Statale, libero professionista nel campo della Biologia ambientale, ufficiale del Corpo Forestale dello Stato; attualmente è docente a contratto di Ecologia presso “Sapienza” Università di Roma – sede di Latina. È autore di decine di articoli scientifici e alcuni libri (saggi di Zoologia ed Ecologia animale; testi di narrativa aventi come oggetto storie di animali, che si propongono di avvicinare i ragazzi della scuola dell’obbligo alla Natura e all’importanza della sua conservazione).
Titolo | RICORDI DI QUAND’ERO BAMBINA |
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Sottotitolo | La vita a Maenza negli anni Trenta del Novecento |
A cura di | Sergio Zerunian |
Pagine | 190 |
Formato | 15×21 cm |
Anno | 2018 |
ISBN | 9788899580285 |
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