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di Alessandro Pucci
«Il mio modesto lavoro ha una sua spiegazione di fondo: inserire la rivolta e alcuni fatti accaduti a Maenza nel 1911 nel solco di altre sommosse popolari, esplose contro il feudo affamatore, cioè contro condizioni di vita di vero e proprio sfruttamento.
Sottolineare ancora una volta uno spaccato di vita delle nostre zone dei Lepini: le condizioni igienico-sanitarie, la rivendicazione dei diritti civili, lo sfruttamento vero e proprio dell’uomo sull’uomo. Un contributo modesto, per continuare a scavare nel nostro piccolo ambiente. Volevo far emergere nella ricerca i primi bagliori del movimento socialista, che cominciava a far presa sulle classi oppresse proprio facendo leva sulle condizioni di estremo sfruttamento della classe contadina».
Alessandro Pucci, avvocato, nato a Maenza (LT) nel 1952. Sindaco di Maenza dal 1985 al 1995, è un appassionato studioso di storia del suo paese, con numerose pubblicazioni all’attivo, tra cui: “Maenza da sudditi a cittadini” 1994; “Fatti e misfatti” 2011; “Il brigantaggio. Il sequestro dei collegiali di Terracina” 2011; “La fiera di sangue” 2011; “Il Castello di Maenza e San Tommaso d’Aquino” 2012; “La famiglia Troiani. Storia di diritti e libertà” 2014; “Maenza, il Medioevo e San Tommaso d’Aquino” 2016, quest’ultimo per Atlantide editore.
Titolo | MAENZA E LA RIVOLTA DEL 1911 |
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Sottotitolo | Le condizioni di vita agli inizi del secolo. I fatti, la cronaca e i documenti |
Pagine | 80 |
Formato | 15×21 cm |
Anno | 2018 |
ISBN | 9788899580308 |
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